Cosa significa Ouarzazate?
Ouarzazate
Ouarzazate, il cui nome significa “senza rumore” in berbero, si trova alla confluenza di due affluenti del Drâa, il Wadi Dadès e il Wadi Imini. Soprannominata “la porta del deserto” e situata tra l’Atlante e il Sahara, è l’ultima grande città nel raggio di centinaia di chilometri.
Sulla rotta transahariana
L’attuale città di Ouarzazate è relativamente recente poiché fu costruita nel 1928 dal generale Lyautey come città di guarnigione. Ma le sue origini sono molto lontane, pitture rupestri e tumuli ne attestano la presenza fin dalla preistoria. L’origine esatta della città rimane un mistero. Sappiamo che i berberi furono i primi abitanti della regione e che a loro si unirono gli ebrei e diverse popolazioni sub-sahariane (in maggioranza schiavi).
Situata al crocevia di numerose oasi, Ouarzazate e i suoi dintorni hanno fin dall’inizio svolto un ruolo strategico negli scambi commerciali e culturali tra il Nord e il Sud Africa. Dopo diverse guerre e declino e poi l’islamizzazione nel VII secolo, Ouarzazate divenne un centro nevralgico per il commercio tra il Sudan, Sijilmassa e Marrakech. Nel XVII secolo, la scoperta di metalli preziosi, compreso l’oro, a Ouarzazate diede impulso allo sviluppo della città e alla sua influenza regionale. Poi, gradualmente e grazie alle città della costa atlantica e ai loro porti, la sua attività diminuì e la regione ripiombò nelle guerre tribali.
Una kasbah e un cinema
La regione di Ourzazate è caratterizzata dalla presenza di numerose kasbah in mattoni, come la famosa kasbah di Aït Ben Haddou. La città non fa eccezione e ha anche una propria costruzione in terra cruda, la kasbah Taourirt, costruita nel XVII secolo dalla tribù berbera Glaoui. Situata a un chilometro dal centro di Ouarzazate, questa città fortificata all’incrocio di due fiumi e su un’altura ha attirato il famoso pascià di Marrakech Thami el Glaoui a stabilirsi lì. L’edificio è straordinariamente imponente e ricorda l’architettura dei castelli fortificati. Non perdetevi l’elegante sala Pacha!
Con il suo clima desertico, le sue estati torride e i suoi inverni gelidi, Ouarzazate non aveva nulla che piacesse al cinema. Ma senza contare la luce sublime che la bagna 300 giorni all’anno. Una luce senza eguali, grazie alle formazioni geologiche circostanti, ai colori ocra e dorati e a questo orizzonte infinito che nulla sembra ostacolare. Sin dalle riprese di Ali Baba e i quaranta ladroni nel 1954, la regione ha continuato ad attrarre registi da tutto il mondo. Più di quaranta film, tra cui Lawrence d’Arabia, Patton, Tè nel Sahara, Hercules e Batman v Superman, si sono evoluti negli splendidi scenari di Ouarzazate e della sua regione. Inoltre, nel 1983, lì è stato creato uno degli studi cinematografici più grandi del mondo, Atlas Studios. È possibile visitare anche il museo del cinema dove sono esposti costumi e scenografie.
Abdeljalil
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